Il voto di laurea da cosa dipende, come si calcola e quanto conta

Dopo tanti anni, tanti esami e tanta fatica eccoti pronto alla fine: la tesi. Il grande dubbio, però,  rimane. Il voto di laurea da cosa dipende? come si calcola? e soprattutto quanto conta nel mondo del lavoro?

E’ più che normale arrivare con questi quesiti. Il percorso è stato lungo e più che meritato. E’ giusto volere avere soddisfazione chiudendo con un voto adeguato alle aspettative. Vediamo allora di rispondere a qualche domanda.

Il voto di laurea da cosa dipende?

Partiamo col dire che il voto finale di laurea è la somma di più elementi.
Sostanzialmente dipende dal percorso fatto ovvero dai voti ottenuti e dai crediti acquisiti.
Questi elementi, presi insieme, costituiscono la base di partenza del voto.
Al voto di base si aggiunge il punteggio assegnato dalla commissione di esame. Il punteggio è ad assoluta discrezione dei professori. Ovviamente questa parte non è calcolabile a priori. Dipende, infatti, da una serie di elementi.

  1. l’esposizione e la presentazione;
  2. il tipo di tesi, compilativa o di ricerca;
  3. il curriculum dello studente;
  4. la capacità di rispondere ad eventuali domande.

Tutti questi parametri sono aleatori, però basandosi sul voto di partenza si può avere una previsione abbastanza veritiera su quale potrà essere il risultato finale. Una volta capito il voto di laurea da cosa dipende vediamo come si calcola.

Come si calcola?

Il metodo è abbastanza semplice. E’ necessario fare una media ponderata tra voti degli esami e crediti conseguiti in quegli esami. Questo ovviamente significa che un 27 preso in un esame da 15 crediti “peserà” di più di un 30 preso in un esame da 5 crediti.
Per ottenere il voto di partenza è necessario:

  1. moltiplicare il voto per i crediti ottenuti in quell’esame;
  2. ripetere la moltiplicazione per ogni esame sostenuto;
  3. sommare tutti i risultati ottenuti;
  4. dividere il numero ottenuto per la somma di tutti i crediti formativi ottenuti nel corso di laurea;

In questo modo abbiamo ottenuto la media ponderata.

  • a questo punto occorre moltiplicare il la media ponderata per 11 e dividerlo per il numero totale di esami sostenuti.

Ecco trovato il punteggio di partenza. A questo verranno sommati i punti assegnati dalla commissione di laurea. Di solito i professori assegnano un massimo di 5 o 6 punti. E’ possibile però che, a fronte di una tesi particolarmente pregevole, un’ottima esposizione ed un percorso accademico eccellente possano attribuire più punti.

Essendo, comunque, una assegnazione libera non esistono regole predeterminate per poter valutare un laureando.

Quanto conta il voto di laurea?

A questo punto però la domanda sorge spontanea: quanto conta il voto di laurea?
In altre parole quanto è spendibile nel mondo del lavoro?
La risposta non è semplice.

Infatti molto dipende da quali sono gli obiettivi lavorativi post-laurea.
Una prima distinzione va fatta tra settore pubblico e settore privato.

Settore Pubblico:

Per poter lavorare in enti pubblici è necessario vincere un concorso. IL concorso, normalmente si basa su una serie di prove, scritte e orali, alle quali viene assegnato un punteggio. Per determinare la graduatoria finale però vengono presi in considerazioni altri parametri. Uno di questi è il voto di laurea. A seconda del voto si ha diritto all’assegnazione di punti secondo una regola predeterminata. I concorsi non hanno tutti le stesse regole, quindi, se si vuole partecipare, è necessario leggere preventivamente il bando.
Nel bando vengono specificati i criteri di valutazione delle prove e la valorizzazione del voto di laurea.
In questo caso, ovviamente, maggiore è il punteggio ottenuto alla laurea maggiore sarà la possibilità di salire in graduatoria;

Settore Privato:

Un discorso completamente diverso va fatto per il settore privato. Qui non è obbligatorio un concorso. Le assunzioni vengono fatte dall’HR in base a valutazioni che possono comprendere anche dei test iniziali.
Indubbiamente un buon voto di laurea non potrà che influenzare positivamente la decisione di assunzione. Non è però obbligatorio, nè prassi comune, assegnare un punteggio di merito in base al voto di laurea.
Di conseguenza la componente umana, la capacità personale di presentazione e la padronanza degli argomenti possono sopperire alla presenza di un voto di laurea basso.

 

Ecco, quindi, il voto di laurea da cosa dipende, come si calcola e quanto conta.
L’importante, però, è non dimenticare che il voto è comunque un numero. E’ un breve riassunto di un percorso durato anni. Può succedere, che per vari motivi, il punteggio finale non rispecchi appieno la realtà.
Purtroppo, in questi casi una piccola delusione può esserci. Soprattutto perché ogni studente tende ad avere delle aspettative. Quel numero rappresenta un pò la sua etichetta di “bravo”, “medio” o “scarso” studente.

E’ bene però ricordare che la laurea non è la fine di un percorso, è l’inizio di un’altro. Il più lungo della vita. L’ingresso nel mondo del lavoro. E se si hanno le capacità, se l’apprendimento non è stato solo nozionale, ma metodologico, e soprattutto si ha la voglia, sicuramente è possibile trovare la propria strada. Anche con un voto un pò di più basso del desiderata.

Se invece il voto di laurea è stato anche sopra le aspettative, la soddisfazione non mancherà.

In entrambi i casi, in bocca al lupo e buon proseguimento!


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